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Rischi del gioco online

24/11/2021


Gioco online: i rischi ci sono ma ecco le proposte

In questi anni di crisi economica, un settore che non ha conosciuto problemi di crescita è stato quello del gioco. A livello mondiale, il gioco ha raggiunto nel 2017 un volume di 897 miliardi di euro (era di 783 nel 2015), e parte di questa crescita è dovuto alla penetrazione del gioco online. Tanto promettente, che anche se oggi rappresenta solo il 10% delle scommesse, la previsione è che diventerà questo il mezzo principale per lo sviluppo del settore. 


Oggi quasi la metà del gioco online che si svolge nel mondo avviene in Europa, e in Europa i mercati principali sono Regno Unito e Italia.  Da noi il gioco online ha iniziato a svilupparsi dal 2012, e ha registrato negli ultimi anni tassi di crescita molto sostenuti: la raccolta è passata da circa 14 miliardi di euro del 2013 a circa 27 miliardi del 2017, e le entrate erariali ne hanno beneficiato passando da 183,5 milioni di euro a 305,0 milioni di euro, con un incremento del 66,3%. 


Se si guarda all’impatto del settore nella sua totalità, sia online che offline, esso ha generato 9,806 miliardi di euro di entrate pubbliche nel 2017, con una crescita del 21,5% rispetto al 2015. Le entrate erariali relative al gioco online rappresentano dunque ad oggi solo il 3% rispetto al totale delle entrate generate dal settore dei giochi.


Un successo così rapido del segmento online è attribuibile a due fattori principali: in primo luogo, l’accesso al gioco è notevolmente facilitato in quanto i giocatori non devono rivolgersi ai punti vendita della rete fisica, ma possono giocare direttamente dal proprio PC, tablet, o smartphone. In secondo luogo, al gioco online viene garantito un payout decisamente più elevato rispetto a quello praticato su rete fisica, rendendo questa modalità di gioco decisamente più appetibile per i consumatori. Nel 2017 le vincite totali sono state 25,6 miliardi, con un payout medio del 94,9%.


Il gioco online

L’opportunità offerta da Internet per lo sviluppo del gioco, oltre ai tangibili effetti positivi a livello economico, ha anche messo in evidenza alcuni problemi. Per esempio, la diffusione del gioco illegale. Oggi gli operatori dello spazio economico europeo possono accettare scommesse di quanti risiedono in Italia solo se in possesso di una concessione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Chi non lo è, viene oscurato e inserito in una blacklist. 


Questo non impedisce l’attività  illegali di scommesse su piattaforme ubicate in mercati esteri, che operano attraverso dei centri di trasmissione dati (CDT) che si limitano a mettere in contatto il giocatore con il bookmaker estero. La Guardia di Finanza stima che il volume d’affari arrivi, nel gioco online, a quasi due miliardi di euro.


Eppure proprio le caratteristiche intrinseche del canale online, che favoriscono il monitoraggio dei dati degli utenti e dei flussi di scommesse (di ciascun giocatore l’Agenzia registra l’attività in termini di numero di giocate, soldi impiegati e vincite), è l’arma più efficace per facilitare il controllo. 

Eppure proprio le caratteristiche intrinseche del canale online, che favoriscono il monitoraggio dei dati degli utenti e dei flussi di scommesse (di ciascun giocatore l’Agenzia registra l’attività in termini di numero di giocate, soldi impiegati e vincite), è l’arma più efficace per facilitare il controllo. 


Negli ultimi anni, gli utenti interessati al nuovo canale di distribuzione si sono potuti rivolgere ai siti legali, e l’attività dei cosiddetti CTD è stata resa meno attraente e quindi meno remunerativa. Ciò è stato possibile grazie ad una regolamentazione all’avanguardia. 

A seguito delle liberalizzazioni avvenute nel mercato a partire dal 2006, il settore del gioco italiano si è presentato come un modello a livello internazionale per l’assetto istituzionale, l’omogeneità a livello fiscale e per la regolamentazione in materia di pubblicità. E in termini di attrattività economica. Gli investimenti effettuati dagli operatori sul territorio hanno avuto anche un impatto positivo in termini di valore aggiunto e occupazione.


Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi. E tenere sotto controllo quelli che sono i potenziali danni che lo sviluppo del settore può avere sulla società e sulla salute dei giocatori: conoscere quali sono le fasce più deboli esposte, e come gestire il fenomeno del gioco problematico.


Su questo fronte occorre fare una riflessione. Generalmente, misure restrittive non coordinate, poco oculate e mirate fra loro, più che limitare i rischi connessi al gioco, possono finire non solo per essere impattanti a livello economico sul settore, ma anche per veicolare i giocatori (in particolare quelli problematici) sul segmento illegale. 


Consapevolezza degli utenti 

Per contrastare il gioco problematico, può risultare utile aumentare la consapevolezza degli utenti sulle implicazioni negative che possono derivare da comportamenti di gioco irresponsabili. Gli sforzi degli operatori pubblici e privati nel promuovere campagne di sensibilizzazione sono risultati poco efficaci. 


Occorrono campagne di gioco responsabile più coinvolgenti, meno generiche e più focalizzate. Ad esempio, si potrebbero ideare campagne specifiche sul tema del gioco problematico finanziate tramite un meccanismo che obblighi a reinvestire una parte degli introiti (sia dello Stato che degli operatori) in messaggi pubblicitari focalizzati sul gioco responsabile. Anche gli operatori di mercato trarrebbero giovamento da uno sviluppo sano del comparto che, allentando la tensione politica sul gioco, favorirebbe gli investimenti futuri.


Prevenzione del gioco minorile  


Al fine di sviluppare questa iniziativa unica a livello online e offline, risulta però cruciale uniformare la regolamentazione in materia di raccolta e mantenimento dei dati relativi agli utenti (oggi il mantenimento dei dati sul canale offline ha un limite massimo di due anni, mentre sul canale online di dieci anni). 


L’adeguato monitoraggio dei comportamenti di gioco potrebbe anche portare allo sviluppo di un sistema grazie al quale si limitino i comportamenti problematici di particolari classi di giocatori, per esempio limiti di tempo o limite d’accesso a particolari giochi. 


Gambling online, criticità e codice di condotta privacy EBGA

Il Gambling Code, secondo quanto delineato dalla procedura di approvazione all’art. 40 del GDPR, è sottoposto all’attenzione dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali di Malta, scelta come Autorità di controllo competente per la stesura del Codice


Gioco d’azzardo e internet

Lo sviluppo della rete internet e la sempre più crescente offerta di servizi di gioco d’azzardo online ha reso più difficile la coesistenza di diversi modelli normativi nazionali, cioè uno basato su operatori autorizzati che forniscono servizi in un quadro rigidamente regolamentato e l’altro basato su un monopolio statale o di altra natura.


Questo ha portato il legislatore europeo, a seguito della relazione Schaldemose e della risoluzione adottata dal Parlamento europeo il 10 marzo 2009 sull’integrità del gioco d’azzardo online [2], a invitare la Commissione a interrogarsi, in stretta collaborazione con i governi nazionali, circa gli effetti economici e non economici della fornitura di servizi di gioco d’azzardo transfrontaliero in relazione alle seguenti questioni:


la pubblicità;


il marketing e i minori;


la frode e il comportamento criminale;


l’integrità, la responsabilità sociale, la tutela del consumatore;


la tassazione.


Nel 2011 la Commissione europea attraverso il «Libro verde sul gioco d’azzardo online nel mercato interno»[3], ha dato il via a una consultazione pubblica il cui intento è sondare i pareri di tutte le parti interessate circa le problematiche legate all’offerta di servizi di gioco d’azzardo on-line indirizzata ai consumatori stabiliti nell’UE.


Esso mira a evidenziare:


l’esistenza e l’entità dei rischi sociali e di ordine pubblico connessi al gambling online;


stimolare gli Stati membri circa gli strumenti normativi e tecnici che utilizzano o potrebbero utilizzare per garantire i consumatori, l’ordine pubblico e gli altri interessi pubblici;


accertare se le vigenti norme applicabili ai servizi di gioco d’azzardo online a livello UE sono idonee ad assicurare la coesistenza generale dei sistemi nazionali e appurare se una maggiore cooperazione a livello europeo permetta di aiutare gli Stati membri a conseguire in maniera più efficace gli obiettivi della politica nazionale in tale materia.


Tra i problemi sollevati dal presente Libro verde si affronta quello relativo l’identificazione del cliente, il quale è necessario per prevenire e impedire una serie di rischi collegati al gioco d’azzardo online, cioè:


la tutela dei minori;


la prevenzione delle frodi;


la gestione del rischio cliente, cioè i controlli legati al c.d. “obbligo di conoscere i propri clienti” (know-your-customer);


la prevenzione del riciclaggio di proventi di attività illecite.


Esso si solleva sia quando il prestatore di servizi e il cliente si trovano in luoghi diversi sia in relazione alla mancanza nell’UE di un riconoscimento reciproco dei servizi di identificazione e riconoscimento elettronici.


La Commissione evidenzia come l’identificazione da parte dei fornitori dei servizi di gioco d’azzardo on-line si basi sulle seguenti pratiche:


preventiva identificazione effettuata dal fornitore di servizi di pagamento (è richiesto che il cliente sia titolare di un conto bancario);


controlli sulla base delle informazioni e i dei documenti richiesti al potenziale cliente;


controlli effettuati dai fornitori di servizi di verificazione (previsti dalla normativa sulla protezione dei dati).


Il controllo dell’età avviene prima che il giocatore possa iniziare a giocare, tuttavia è stato suggerito che un’ulteriore misura di sicurezza venga applicata al momento del pagamento delle vincite, in modo da dissuadere i minori che cerchino di registrarsi.


A seguito di questa consultazione pubblica che non ha portato a una proposta normativa europea specifica del settore, la Commissione presenta nel 2012 la “Comunicazione verso un quadro normativo europeo approfondito relativo al gioco d’azzardo on-line”[4] che ha lo scopo di migliorare la certezza del diritto e di stabilire le politiche sugli elementi concreti disponibili. Tali interventi, alla luce dell’incremento del gioco a distanza, devono concentrarsi su cinque settori:


conformare i regimi normativi nazionali al diritto dell’UE;


potenziare la cooperazione amministrativa e l’applicazione effettiva della legge;


tutelare i consumatori e i cittadini, minori e i gruppi vulnerabili;


prevenire le frodi e il riciclaggio di denaro;


preservare l’integrità dello sport e impedire il fenomeno delle partite truccate.


Le conclusioni a cui giunge la Commissione è che la risposta alle varie sfide di tipo normativo e tecnico del settore del gioco d’azzardo a distanza richiede misure solide ed efficaci e una collaborazione con il Parlamento europeo, gli Stati membri e le parti interessate.